Colonia: non solo carnevale nella Rio de Janeiro europea

Dall'antica Roma che la fondò, la città' di Colonia ha ereditato la struttura urbanistica, l'acquedotto e l'osservanza flessibile delle regole. E' anche per questa indole festosa che in questa città' da 1mln di abitanti affacciata sul Reno, si tiene ogni anno il secondo Carnevale più grande del mondo (dopo quello di Rio de Janeiro). Cinque giorni di travestimenti e sfilate, a dimostrazione “che non siamo teste quadrate come i prussiani” dicono i colonesi.

Il verticismo gotico del duomo, simbolo indiscusso della città, ci ricorda, tuttavia, che siamo in Germania. I numero rendono l'idea della maestosità: 7mila mq di facciata, guglie che svettano a 157 mt, cento operai sempre al lavoro. Al suo interno, in uno scrigno d'oro da capogiro, le reliquie dei Re Magi, donate dai milanesi a Barbarossa. Per gli scettici: esami sul dna della reliquie e sui tessuti preziosi contenuti, hanno confermato che si tratta di tre uomini mediorientali dell'epoca di Cristo.

Il duomo è anche l'anima di Colonia.

Sovrasta la stazione centrale da un lato ed il quartiere dello shopping (rigorosamente pedonale) in cui spicca l'enorme edificio vetrato e bombato (detto “la balena”) del “nostro” Renzo Piano. E' qui che Adenour, ha iniziata la propria carriera politica, prima da sindaco di Colonia, poi da cancelliere del Dopo Guerra. E' lui ad aver trasformato la città' nella sede di 30 tra le più importanti fiere d'Europa e nella seconda casa di 200 mila stranieri (meta' turchi). Una città' internazionale anche grazie all'Università' di lunga tradizione (1388), con facoltà' di educazione fisica più grande al mondo.

Il colore regna sovrano in FishMarkt dove case antiche (gli anni di costruzione sono scritti a caratteri cubitali sulle facciate) svettano strette e alte: un tempo le tasse erano proporzionali all'ampiezza di ciascun piano, non all'altezza dell'edificio. Una città' che ha saputo rinascere dopo essere stata ridotta in macerie (ad eccezione della splendida loggia rinascimentale del Comune) nella Seconda Guerra Mondiale, e che sta investendo nella propria vocazione al turismo.

A chi la visita per un weekend (e' vivamente consigliato l'acquisto di WelcomeCard per poter utilizzare, con un unico biglietto, tutti i mezzi di trasporto: tram, metro, bus) offre un interessante varietà' di attrazioni: dal museo del cioccolato (coltura del cacao, produzione,evoluzione del gusto e pubblicità' d'epoca) allo zoo (fondato nel 1910, lo si può' visitare anche di sera in una delle aperture straordinarie, magari dopo averlo raggiunto con la teleferica che sorvola il Reno e consente una panoramica su tutta la città') alla collezioni del museo Wallraf-Richartz (in un edificio post-moderno del 2003 è esposto il 24% di una straordinaria collezione composta anche da Monet, Van Gogh, Gaugain, ecc) o alla terribile storia dell'edificio “El-De” (un tempo sede della Gestapo e delle sue prigioni ed ora centro espositivo di documentazione del nazionalsocialismo). Perchè Colonia, festosa ed internazionale, ne ha per tutti i gusti.

Un altro simbolo della città è l'Eau de Cologne di Giovanni Maria Farina, piemontese emigrato in Germania, musa ispiratrice di un interessante museo nell'edificio storico di Obenmasorten 21. Molti hanno provato ad imitarla e contraffarla, ma la fragranza e' talmente unica da aver attraversato tre secoli di storia tra clienti illustri. Passerete attraverso flaconi di ogni forma e libri contabili antichi. Dopo la visita conoscerete tutto dell'Eau de Cologne. Tranne che la composizione segreta da secoli.

DOVE DORMIRE – A due passi della fermata di metro, bus e tram (Rudolfplatz), in una via tranquilla vicina alla movida notturna, l'hotel Flandrischer Hof (Flandrischer Strasse 3-11). Il più' grande 3 stelle della città' gestito privatamente e recentemente rinnovato, offre 190 stanze (standard, business, superior e suite) con tv satellitare lcd ed internet wireless a pagamento. I prezzi variano tra i 95 ed 395 euro a stanza a notte. E' inclusa l'ottima colazione servita nel cortile fiorito (d'estate). Un'ottima soluzione per la posizione strategica ed il servizio attento.

DOVE MANGIARE E BERE - Come tradizione nazionale, anche Colonia pullula di tipiche birrerie sulle cui insegne campeggia il nome della birra cittadina: Kolsch, bionda a fermentazione alta. E' anche l'unica birra che si parla, visto che si chiama così anche il dialetto cittadino. Ecco una rassegna dei luoghi che abbiamo provato per voi. Se vi va di ascoltare esibizioni al pianoforte di musicisti davvero capaci, “Papa Joe Kimplerkasten” (Alter Markt 50-52). Tavoli per macchine da cucire e muri tappezzati di giornali, ritratti e manifesti. Tutto rigorosamente d'epoca (tranne il conto). Frequentata quasi esclusivamente da colonesi, la birreria “Paffgen” (Fiesenstrasse 64-66) prende il nome dalla birra della casa (tra le migliori della città secondo i colonesi). Volte alte, legno a profusione ed ottime scaloppine (se non ne potete più della salsiccia). Vi porteranno la birra prima ancora che la chiediate e ve la sostituiranno prima che la finiate (a meno che non copriate il bicchiere). Per una sosta disintossicante/vegetariana a pranzo, “Woyton” (Krebsgasse 8-12). Bello spazio all'aperto sulla via pedonale, potrete gustare un'ottima insalata per 2,90 con 6 tipi di condimento e 24 ingredienti da aggiungere a scelta (il cui prezzo varia dai 30 ai 90 centesimi ciascuno).


Maristella Mantuano




Every picture is protected by copyright and trademark law and other related intellectual property rights. Copyright, in the pictures as owned by Victor Liotine. The pictures are also protected by moral rights. The owner asserts his moral right to be identified as the author wherever and whenever his photographs are copied or distributed by any means