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Città delle streghe e del liquore
I tesori nascosti di Benevento

Benevento è una delle cittadine che meglio rappresentano l’Italia meno conosciuta. Le vicine Napoli e Sorrento, ma anche Caserta e Salerno, sono assai più gettonate, ma non è sbagliato dire che anche la capitale del Sannio racchiude dei tesori che valgono una visita e che, soprattutto, fanno ricredere.

La nebbia che spesso avvolge la zona contribuisce a quell’alone di mistero che le è valso la nomea di “città delle streghe”. Non è un caso che i Romani le cambiarono il nome da Maleventum in Beneventum dopo la vittoria su Pirro nel 275 a.C. In una conca tra montagne, boschi e gole, la città è circondata dai fiumi Calore e Sabato. Sulle rive di quest’ultimo, sotto le fronde di un grande albero di noce, si narra che si riunissero decine di streghe in sabba demoniaci, a cavallo di scope, dopo essersi unte con l’unguento miracoloso che dava loro il potere di volare. E’ proprio dalla combinazione di 70 erbe e spezie (la ricetta pare risalga al 1860) che nasce l’omonimo liquore “Strega”, uno dei prodotti beneventani tipici. Insieme ad una selezione di torroni, cioccolato e bontà da forno, è strettamente legato anche all’omonimo premio letterario, tra i più famosi d’Italia e non solo. Lo store è in piazza Vittoria Colonna.

Abbiamo visitato Benevento con un bel sole che ha controbilanciato quell’aurea misteriosa delle sue tante leggende. Abbiamo cominciato dalla villa comunale, un’oasi di verde attrezzata per i bambini e popolata da cigni, papere ed oche. Un bosco naturale di pini, cedri ed ippocastani, lontano dalle geometrie dei giardini all’italiana.

A pochi metri dall’ingresso, nel punto più alto del centro storico, si staglia la Rocca dei Rettori, il castello della città, oggi sede della Provincia e della sezione storica del museo del Sannio. E’ composto da un mastio di epoca longobarda poi ampliato nel 1338 sotto il pontificato di papa Benedetto XII. E’ dalla Rocca che iniziamo a percorrere corso Garibaldi, salotto di Benevento, sul quale si affacciano eleganti palazzi (come quelli che ospitano la Camera di Commercio e la Prefettura) e gioielli di storia ed architettura, come la chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco, con il suo bel chiostro e l’altra parte del museo del Sannio. Un unicum architettonico, a cominciare dalla disposizione radiale delle colonne, per continuare con la pianta stellare. Ed ancora: le volte a triangolo ed il campanile ricostruito distaccato dal resto della chiesa dopo il terremoto del 1688.

Deviando leggermente da corso Garibaldi, si arriva all’Arco di Traiano, testimone perfettamente conservato dell’impero romano a Benevento. La costruzione iniziò nel 114 d.C. per celebrare l’apertura della via Traiana, una strada più breve della via Appia tra Benevento a Brindisi. E’ composto da due facciate principali, una rivolta verso la città, dove sono raffigurate scene di pace, e l’altra rivolta verso le colline, dove sono raffigurate scene militari. All’interno, alcune raffigurazioni dell’attività dell’imperatore Traiano in città. Alto oltre 15 mt e largo oltre 60, fu costruito con blocchi di calcare rivestiti di marmo pario. Da quando, nel 1850, le case che lo circondavano assai da vicino sono state abbattute, si erge in tutta la sua maestosità.

Poco prima di concludere la nostra passeggiata su corso Garibaldi, merita una sosta il Duomo intitolato a Santa Maria di Episcopio, quasi raso al suolo nel 1943 da un bombardamento delle forze alleate. Rimasero in piedi il campanile e la facciata, risalenti alla fine del XIII secolo ed accomunati dal colore bianco, e la cripta, che conserva cicli pittorici del IX secolo. Nell’atrio, lascia a bocca aperta la porta maggiore di bronzo, recentemente restaurata, su cui i maestri scultori del XII secolo raffigurarono alcuni episodi della vita di Cristo e di quella dei vescovi che si sono susseguiti a Benevento. Tra questi il celebre San Gennaro, che proprio qui nacque e divenne vescovo. Alcune sue spoglie mortali furono custodite in gran segreto per un periodo, in un sarcofago interrato sotto l’altare maggiore. All’altro personaggio della Chiesa che a Benevento fu arcivescovo per ben 38 anni, Papa Benedetto XIII, al secolo Pietro Francesco Orsini, è dedicata la statua che si erge sopra la cosiddetta Fontana delle Catene, in stile barocco. Tanto si prodigò per riparare gli edifici storici danneggiati dai due terremoti che colpirono la città durante il suo episcopato (1688 e 1702), da meritarsi il soprannome di “secondo fondatore di Benevento”.

Non potendo visitare il famoso Hortus Conclusus dell’artista della transavanguardia, Mimmo Paladino, (lo spazio è purtroppo attualmente chiuso), attraversiamo il quartiere medievale Triggio per arrivare al Teatro Romano. Con i suoi oltre 90 metri di diametro, era stato progettato per ospitare ben 15mila spettatori. Durante il Medioevo, fu spogliato dei decori ed utilizzato come fondazione di abitazioni private. Nel 1782 vi fu addirittura costruita una chiesa (Santa Maria della Verità, ancora aperta). Tornò al suo splendore solo dopo un lungo periodo di scavi ed espropriazioni. L’acustica, ancora eccellente, lo rende dal 1957 di nuovo una location perfetta per concerti ed eventi.

Una città dove le diverse anime (religiosa e pagana, longobarda e romana, sannita ed italiana) si combinano senza perdere la propria identità. Una bella scoperta.

Dove dormire e mangiare

Per chi viaggia in camper o caravan, Benevento offre la comoda area sosta Sannio Camper Club distante una decina di minuti a piedi dalla Rocca dei Rettori. Quaranta posti circa, recinzione e cancello, camper service, bagni, lavatoi e colonnine per l’elettricità. L’acqua può essere ricaricata in piazzola. Indirizzo molto gettonato, consigliata la prenotazione (sanniocamperclub.it).

Nelle vicinanze, a pochi metri dalla Rocca, il pub Ollivanders interamente a tema Harry Potter. Ambienti con arredi e decori minuziosamente riprodotti e dedicati alla serie di romanzi fantasy della scrittrice inglese J. K. Rowling. Un indirizzo da non perdere per gli appassionati del maghetto della Scuola di Hogwarts (viale dei Rettori, 34).

Gite fuori porta

Da Benevento, ecco due opzioni per gite fuori porta.

Per i devoti a San Pio, a 13 km da Benevento, c’è Pietrelcina, sua città natale. Assai piacevole la passeggiata nel centro storico, dal quale si gode di una bella vista sulle colline circostanti. Si potranno visitare qui i luoghi dell’infanzia e della gioventù di San Pio, che nacque al 27 di vico Storto Valle, il 25 maggio del 1877. Tra questi anche la casa del fratello primogenito, Michele, dove il Santo abitò fra il 1912 e il 1916, ed il Convento dei Frati Minori Cappuccini, dove è conservato un piccolo osso del Santo. Accanto il Museo dove sono esposti oggetti appartenuti a San Pio, prima del trasferimento a San Giovanni Rotondo.

In alternativa, a 67 km di distanza e 1.000 s.l.m., c’è l’altopiano del lago Laceno. Circondato dai boschi del Parco Regionale dei Monti Picentini, è il punto di partenza di numerosi sentieri di MTB e trekking. Si può percorrere l’anello ciclabile intorno a lago o andare alla scoperta dei boschi a cavallo. Per i più piccoli, anche qualche ora di svago nel parco divertimenti Lacenolandia (www.lacenolandia.it - ingresso gratuito, in vendita vari pacchetti di gettoni per le attrazioni). Aperto nel 1996 ed a gestione familiare, offre divertimento e natura. Nel parcheggio di fronte, possibilità di sostare anche in camper. A 10 km il grazioso paese di Bagnoli Iripino, famoso per la castagna ed il tartufo nero.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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