Marsiglia é un crocevia mediterraneo, una città meticcia, dalle mille minoranze (che minoranze non sono più), dallo spirito ribelle e dalle tante contraddizioni. Piena di carattere, da vivere più che da visitare e basta. La distesa di barche del Vecchio Porto, la movida del Cours Julien, i vicoli del Panier, il mare da guardare attraverso la rete in cemento del Mucem, la grotta di Cosquer riprodotta minuziosamente. Ed un’ottima gastronomia (che non guasta).
Noi l’abbiamo girata in lungo ed in largo con il City Pass, disponibile da 24, 48 o 72 ore: include accesso illimitato ai trasporti pubblici (autobus, metropolitana, tram); andata e ritorno in barca per le isole del Frioul e per le isole d’If (con ingresso al castello, realizzato tra il 1527 e il 1529, e diventato celebre grazie al romanzo “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas padre), il Colorbüs hop on-hop off(che abbiamo utilizzato per arrivare alla Basilica Notre-Dame-de-la-Garde, percorrendo la costa), il trenino turistico (ideale per tornare in centro dopo la visita alla Basilica).
E ancora: con il CityPass potrete visitare il museo Regards de Provence, il Museo dell’anice Maison Yellow, e soprattutto, il famoso Mucem,il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo. Inaugurato nel 2013, anno in cui Marsiglia è stata Capitale Europea della Cultura, ha ricevuto il premio di museo europeo 2015 ed è diventato simbolo della città e del suo rilancio culturale. Progettato dall’architetto francese nato in Algeria, Rudy Ricciotti, simbolo egli stesso del meltin pot di culture mediterranee di cui Marsiglia è teatro, il museo è costituito dal Fort Saint-Jean e dal J4, il nuovo blocco che prende il nome dal molo sottostante e che di notte si illumina suggestivamente di blu. Ad unirli una panoramica passerella sferzata dal vento. Questo scenografico cubo nell’acqua, in realtà ne cela uno più piccolo al suo interno. Il rivestimento esterno in cemento armato ricorda un merletto, una rete da pesca o un insieme di coralli, protegge la struttura sottostante dalle intemperie del mare, e crea un effetto fondale marino grazie al passaggio della luce ed alla creazione di ombre in movimento. Il rumore ed il profumo del mare accompagnano la visita e rendono ancora più piacevole fermarsi per un caffè sul tetto. Vi sembrerà di galleggiare sull’acqua. Torniamo verso il Fort Saint Jean, costruito e distrutto varie volte nel corso dei secoli. Passeggiate lungo le sue antiche mura ed attraversate il Giardino delle Migrazioni, circondati dai profumi e dai colori delle piante officinali tipiche delle culture cristiana, ebraica ed araba. Attraversate la Piazza d’armi e salite i 76 gradini fino alla cima della Torre di Roi René: la vista è sublime.
Restiamo nelle vicinanze: proprio alla base del Mucem c’è il Cosquer Mediterranèe, uno splendido complesso museale che ha riprodotto la Grotta preistorica sottomarina Cosquer, scoperta dall’omonimo sub nel 1985 a pochi km da Marsiglia. Ormai in gran parte inghiottita a causa dell’innalzamento del livello del mare, la grotta si distingue nell’arte paleolitica per la rappresentazione sulle sue pareti di animali come pinguini e foche, insieme a due antilopi saiga. Pedissequamente riprodotta a 37 mt di profondità su una superficie di 1.750 mq, la grotta si visita a bordo di piccole vetture automatiche, con audioguida che consente di approfondire la storia di questa straordinaria scoperta. Così come anche l’interessante documentario con immagini originali e la galleria con riproduzioni della donna Sapiens incinta e di animali a grandezza naturale che facevano parte della fauna selvatica dei Calanchi nell’era glaciale. Interessante non solo per i bambini.
Allontaniamoci ora dalla zona dal mare e raggiungiamo la Cité Radieuse (chiamata così perché esposta al sole) dell’avanguardista svizzero Le Corbusier. Con i mezzi, considerate almeno una mezz’oretta di tragitto. Ma ne vale assolutamente la pena. Questo edificio in calcestruzzo armato, decorato con colori accesi ed immerso in un rigoglioso parco verde, è identico agli altri quattro successivamente realizzati a Nantes, Briey, Firminy e Berlino Ovest, e fu inaugurato nel 1952, venendo poi riconosciuto monumento storico nel 1995 e patrimonio UNESCO nel 2016. Capace di ospitare 1.600 persone in 18 piani, rispecchia perfettamente il concetto di città verticale, somma di funzioni domestiche coniugate a quelle urbanistiche, spazi individuali inseriti in un ampio contesto di aree comuni. Come gli ampi corridoi vetrati ed il rooftop che ospitano luoghi a servizio dei condomini, come botteghe e gallerie d’arte, aree ludiche per l’infanzia, una piccola piscina, un auditorium ed un percorso ginnico.
Ciliegina sulla torta, fermarsi nello splendido ristorante al terzo piano Le ventre de l’architecte. Gli amanti della cucina francese saranno ampiamente soddisfatti da quella che presto si rivela come un’esperienza gastronomica di raffinatissimo gusto. Che sia in terrazza o all’interno dei luminosi locali arredati con mobili di design in legno biondo e marmo grigio, immergetevi in questa atmosfera preziosa, tra tavoli di design francese, sedie scandinave, lampade firmate dallo stesso Le Corbusier e dal collega italiano Aulenti. Attraverso un menù che cambia ogni mese, scoprirete accostamenti arditi e tecniche di preparazione all’avanguardia. Qualche esempio: gazpacho di pomodoro e mela granny, pesce arrosto di giornata con salsa di yoghurt greco, porri e topinambur ed una mousse al caffè con frolla al cioccolato e gelato alla vaniglia. Da non perdere il desk di legno all’ingresso e la toilette a spirale al piano superiore. Stessa gestione anche per l’hotel Le Corbusier nello stesso edificio con 21 stanze tra 16 e 32 mq ed allestimenti differenti, seppur sotto il comun denominatore di un unico stile.
Se la voglia di spostare il vostro baricentro è ancora viva, tante belle spiagge sono a due passi. A cominciare da quella dei Catalans, la più vicina al porto vecchio, che ospita un campo di beach volley. Molto amata anche la spiaggia del Profeta, con la sua piscina naturale per bambini, e quella della Vieille Chapelle, con le sue acque mosse e limpide, o ancora il parco balneare del Prado: ben 3,5 km di spiagge di ghiaia delimitate da prato, con campi sportivi ed un grande centro commerciale di fronte.
A poca distanza dalla stazione ferroviaria di Saint-Charles a dalla Canebière (la principale strada che attraversa il centro storico per circa un chilometro), c’è la Pension Edelweiss, un condensato di stile, design e fascino vintage. Le 5 camere indipendenti, dislocate su due piani ed arredate ognuna diversamente, uniscono eleganza e confort. Ricche di pezzi di arredo e complementi del secolo scorso, collezionati dai proprietari nel corso degli anni, si abbinano perfettamente allo stile degli ambienti comuni. Deliziosa la cucina retrò dove si fa colazione insieme agli altri ospiti su un grande tavolo, tra marmellate e formaggi tipici locali. Per chi cerca più intimità, a disposizione anche la sala da pranzo con divani in velluto e tavolini bassi ed il piccolo cortile interno nella bella stagione. Molto bella l’antica scala in legno che collega i due piani della Pensione.
Uno dei luoghi più suggestivi per ammirare il tramonto sul Vecchio Porto, è il ristorante Magatè del Novotel. In un’atmosfera moderna, tra installazioni di arte contemporanea, biliardino neon e luci led, si può godere della vista mozzafiato sul forte Saint Nicholas. La cucina internazionale si caratterizza per creatività ed autenticità, forte di una lunga esperienza in diversi ristoranti mediterranei. Da non perdere la tartiflette in terrina calda ed il cavolofiore innaffiato di salsa mascarpone aromatizzata alla paprika. Per dessert, una Saint Honorè eclair, per restare sul classico.
Sempre a pochi passi dal porto, ma tra le viuzze che pullulano di dehors fino a notte fonda, c’è un altro indirizzo da non perdere: La cantine de Marseille. Colori tenui, poltrone in velluto, atmosfera accogliente e calda, apprezzata anche da tanti marsigliesi che lo mandano spesso in sold out. Il menù, integrato da un primo ed un antipasto del giorno, rispetta la stagionalità e si ispira alla cucina della Corsica. Si comincia con scamorza con peperoni e carciofi fritti e con un delicato carpaccio di polpo con olive e cipolle. Come main course, squisita anche la pasta al gorgonzola con speck, noci e pere o le uova con polpette vegetariane con quinoa di stracciatella e pesto. Per dessert scegliete tra mousse di limone con frutta e croccante e brownie al cioccolato fondente con gelato alla vaniglia.
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