- Antica porta di Assisi
- Basilica di San Francesco
- Basilica di San Francesco
- Basilica di San Francesco
- Basilica di San Francesco
- Basilica di San Francesco
- Campanile di Santa Chiara
- Centro storico
- Centro storico
- Fontana di San Chiara
- Panorama su Assisi
- Rocca Maggiore
- Tramonto sul colonnato della Basilica di San Francesco
- Vicoli del centro storico
Spiritualità e storia: un weekend ad Assisi tra chiese, vicoli e piazzette con vista.
A prescindere dal proprio Credo religioso, è impossibile, ad Assisi, non avvertire la profonda sensazione di spiritualità ed accordo con il mondo che questa splendida cittadina umbra, sulle colline a 26 km da Perugia, riesce ad infondere in chi la visita. E non solo perché qui nacquero e vissero San Francesco e Santa Chiara, rispettivamente Patrono d’Italia e fondatrice dell’Ordine delle Clarisse. E’ una magia diffusa nei piccoli vicoli in pietra, così come negli slarghi con vista sui dintorni, spesso magicamente coperti da nebbia bianca e soffice come batuffoli di cotone.
Nell’Assisi di oggi si scorgono tracce anche dei momenti salienti della sua storia: dai saccheggi di Napoleone all’arrivo dei profughi della Seconda Guerra Mondiale (tra i quali moltissimi ebrei) che qui trovarono cure e ricovero, anche grazie alla zona franca ospedaliera che ne impedì la deportazione.
“Assisi è una gran bella cosa, paese, città e santuario”. Aveva ragione, Giosuè Carducci. E’ tante cose insieme, Assisi: paese, perché simile a molti altri piccoli ed ordinati borghi umbri in cima a una collina che guarda sulla valle; città, per il suo ruolo fondamentale nella storia del cristianesimo; santuario per le numerose tracce, piccole e grandi, del passaggio di due Santi così importanti nella fede cattolica. Ed è proprio dal luogo di fede per eccellenza di Assisi, la Basilica di San Francesco, che comincia la nostra visita, carica di emozioni e suggestioni.
Dopo appena quattro anni dalla morte di San Francesco (1226) e due dalla Santificazione (1228), la futura basilica era già pronta. Anche se dall’esterno sembra una roccaforte unica, in realtà è il risultato della sovrapposizione di due chiese. Capolavoro di architettura, ma anche prezioso scrigno di arte pittorica, porta le firme di geni come Cimabue, Giotto, i Lorenzetti, Simone Martini. Tra le tante opere, da non perdere i celebri affreschi di Giotto nella chiesa superiore: 28 quadri per raccontare la vita del Santo. Le sue spoglie sono invece custodite nella suggestiva cripta circolare (come il Santo Sepolcro) scavata nel muro. Qui è conservata l’urna in pietra dove fu trovato il corpo, su cui brucia una lampada alimentata da olio proveniente ogni anno da una regione italiana diversa. Da non perdere all’esterno, in alcuni periodi dell’anno, lo spettacolo serale di videomapping (immagini e suoni) proiettato sulla grande facciata superiore e godibile dall’enorme giardino di fronte.
Esempio lampante della capacità di Assisi di restare immutata nel tempo, è il Tempio della Minerva, datato I secolo a. C. e splendidamente conservato. Ne rimase incantato anche lo scrittore tedesco Goethe durante il suo viaggio in Italia. La facciata con sei colonne che poggiano sulla scalinata, impreziosite da capitelli in stile corinzio, cela alle sue spalle un edificio che nei secoli fu utilizzato per gli scopi più disparati: tempio prima, poi carcere, e nel Medioevo chiesa con il nome di Santa Maria sopra Minerva (riadattato poi in stile barocco e dedicato a San Filippo Neri).
Il tempio si affaccia in quella che a ragione è considerata una delle piazze più belle d’Italia: la piazza del Comune, animata di persone e disseminata di tavolini e sedie, dove si affacciano anche storiche attività artigianali, come l’antica tipografia e libreria Zubboli, attiva dal 1870 ed alla quinta generazione di gestione familiare. Proprio accanto al tempio, svettano altri due simboli di Assisi: la Torre del Popolo (1276) e la cinquecentesca Fontana dei tre leoni, come tre sono i rioni cittadini. La prima è stata inserita nella lista dei Monumenti vivi perché utilizzata da specie protette (rondoni, falchi pellegrino, etc) come sito riproduttivo o area rifugio. Davanti alla torre, invece, si può ancora ammirare una lapide medievale in pietra rossa del Subasio, con le misure di riferimento di laterizi e tessuti. Di fronte alla Fontana dei tre leoni c’è il Palazzo dei Priori, oggi sede del Municipio. Sotto la piazza è, infine, visitabile l’antico Foro Romano (accesso da via Portica, ex Chiesa di San Nicolò).
Ma torniamo alle chiese, che nel patrimonio architettonico di Assisi la fanno da padrone: a Santa Chiara, anch’ella nata ad Assisi e fuggita dalla ricca famiglia per unirsi a San Francesco nella predicazione, è dedicata l’omonima Basilica. In stile gotico-umbro, con interno a tre navate, custodisce dietro l’altare, il Crocifisso che parlò a San Francesco nell’Eremo di San Damiano ed altre importanti reliquie dei due Santi. Nella Cripta, in un sarcofago in pietra locale, sono conservati i resti mortali di Santa Chiara.
Contrariamente a quello che si può pensare, la chiesa più importante di Assisi è il Duomo di San Rufino, dove si pensa siano stati battezzati San Francesco, Santa Chiara e Federico II di Svevia. L’austera facciata, con i suoi tre rosoni e tre portali, è considerata il più bell’esempio di gotico-umbro. Nella suggestiva cripta, più simile ad una chiesa sotterranea, anche il primo sarcofago che ha ospitato le spoglie del santo ed un piccolo museo archeologico.
Concludete la vostra visita con due luoghi fuori dal centro. A 4 km c’è la Basilica di Santa Maria degli Angeli che racchiude la chiesetta della Porziuncola, dove San Francesco compose il Cantico delle Creature e dove morì il 3 ottobre 1226. Sempre qui ebbe la visione in cui Gesù gli conferì l’Indulgenza e qui c’è ancora il Roseto in cui si rotolò tra le spine per combattere contro il dubbio e la tentazione. Secondo il racconto, le piante a contatto con il corpo del Santo persero le spine, dando origine a una specie di Rosa Canina detta Assisiensis, che ancora oggi continua a fiorire solo alla Porziuncola. Tra mura secolari ed una splendida vista su Assisi e sulle campagne circostanti, merita, infine, una visita la Rocca Maggiore, costruita nel 1183 da Federico Barbarossa e dove trovò trascorse qualche anno d’infanzia anche suo nipote Federico II di Svevia. Distrutta dalla popolazione in rivolta, la Rocca fu ricostruita dal Cardinale d’Albornoz nel 1365 a difesa dello Stato Pontificio, restò inutilizzata dal 1600 ed è giunta ai giorni nostri pressoché intatta. Proprio come il fascino che esercita tutt’oggi Assisi, attirando ogni anno turisti e pellegrini da ogni parte del mondo.
Dove dormire e mangiare
Quindici minuti a piedi dal centro di Assisi attraverso una stradina di campagna, sorge Fontemaggio, complesso immerso nella natura che dagli anni ‘60 offre una serie di servizi per soddisfare le esigenze dei pellegrini e dei viaggiatori. Innanzitutto l’hotel: ricavato da un casolare seicentesco ristrutturato, dispone di 15 camere (di cui alcune con uno splendido panorama sulla Valle Umbra e su Assisi). Per i gruppi e le famiglie alla ricerca di una soluzione più indipendente ed economica c’è l’ostello (1 singola, 6 doppie e 9 quadruple con un letto a castello). Per chi viaggia in camper, roulotte o tenda, c’è il campeggio, uno tra i più antichi d’Italia (la licenza risale al 1959) con piazzole panoramiche ed ombreggiate, parco giochi e servizi doppi. E ancora: un agriturismo in posizione più defilata ed una serie di appartamenti diffusi sulla grande proprietà. E infine il ristorante “La stalla”, un ambiente autenticamente rustico, dove gustare cibi semplici e di tradizione popolare: torta al testo, polenta con salsicce, bigoli, impastoiata, fagioli con cotiche, carni e formaggi alla brace, patate e cipolle sotto la cenere, dolci tipici umbri.
Testi Maristella Mantuano
Foto V. Liotine
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