- La torre dell'orologio
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- Palazzo del Comune
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- Fontana la Nave di Pietro Cascella
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- I lidi sul lungomare
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- La foce del fiume Aterno
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- Mercato Coperto
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- Ponte del Mare
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- Ponte del Mare
- Ponte del Mare
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- Casa Museo Gabriele D'Annunzio
- Casa Museo Gabriele D'Annunzio
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- Casa Museo Gabriele D'Annunzio
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- Bella Pescara b&b
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- Carlo Ferraioli Ristorante
- Carlo Ferraioli Ristorante
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- Taverna 58
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- Piada Piave
- Piada Piave
- Piada Piave
- Piada Piave
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Pescara, bella da vivere
Perfetta per un weekend
Piena di vita, ordinata, pulita, civile. Pescara è una città perfetta da visitare in un weekend, ma anche bella da vivere: verde, a misura d’uomo ed urbanisticamente protesa verso il mare.
Cominciamo la nostra visita dal cuore commerciale, corso Vittorio Emanuele II, vivace e trafficata. A pochi isolati dalla stazione ferroviaria e dal suo enorme, economico e comodo parcheggio. Qui si susseguono negozi di grandi catene di moda e qualche ristorantino, passano bus e si costeggiano imponenti edifici in stile fascista come il Palazzo delle Poste e dei Telegrafi, dalla facciata in pietra bianca cadenzata da semicolonne doriche, fino ad arrivare al complesso costituito da Palazzo di Città, Torre dell'Orologio e Palazzo del Governo.
Proseguiamo in direzione nord, fino all’incrocio con corso Umberto I, splendida arteria pedonale che attraversa una zona assai godibile, una delle nostre preferite, piena di boutique e locali che la rendono viva a qualsiasi ora del giorno. Anche alle prime luci dell’alba, grazie alla presenza di un delizioso mercato coperto pieno di prelibatezze locali in piazza Muzii. Proseguendo verso il mare, l’atmosfera intima delle viuzze parallele e perpendicolari al corso, lascia il posto all’ariosità di piazza della Rinascita, chiamata così perché costruita dopo il bombardamento del 1943 che distrusse la città in macerie, e adesso nota come piazza Salotto. Qui i pescaresi passeggiano, si incontrano, assistono ad eventi e si fermano a bere o mangiare qualcosa tra magnolie e panchine in pietra lavica e bianca. Spingendosi ad est, si arriva alla zona che meglio rappresenta lo spirito marino della città: il lungomare. Su un tratto di costa lungo quasi 7 km e profondo diverse centinaia di metri, si alternano ordinatamente lidi organizzati con ombrelloni anche extralarge e tratti di spiaggia libera. Il marciapiede che lambisce la spiaggia è il luogo preferito da corridori, gente su pattini e monopattini, ciclisti e passeggiatori con e senza cane al seguito. Un luogo, quindi, amato e vissuto in qualsiasi periodo dell’anno.
Proseguendo la nostra passeggiata verso Sud, ci imbattiamo in un doppio bello spettacolo: l’acqua del mare accoglie quella del fiume Aterno, già unito al fiume Pescara, il più lungo d’Abruzzo. In questo punto i lidi lasciano spazio a trabucchi e rimessaggi di barche, e dall’altra sponda, ad un sofisticato porto turistico. Grazie alla costruzione del Ponte del Mare (2009), raggiungere l’altra metà della città a piedi o in bici è diventato semplice. Questa scenografica infrastruttura, diventata ben presto il simbolo della città, è il più grande ponte ciclo-pedonale italiano ed uno dei maggiori d'Europa. Un pilone centrale leggermente inclinato sorregge due rami separati: una pista ciclabile ed un percorso pedonale, che si ricongiungono all'estremità in un'unica struttura e che vengono retti da una serie di tiranti inclinati.
E’ proprio al poeta “vate” che abbiamo dedicato la prosecuzione della nostra visita. Tornati al centro della città, ci siamo fermati nel rione di Pescara Vecchia, sulla riva sud del fiume. Un luogo ricco di storia, che ha dato i natali sia a D’Annunzio che ad un altro pescarese doc: Ennio Flaiano, giornalista, scrittore, critico cinematografico ma soprattutto sceneggiatore per i maggiori film di Federico Fellini. Qui ristoranti, locali, pub, birrerie si susseguono occupando con i propri dehors il pavimento lastricato di corso Manthonè e via delle Caserme. Gli edifici, per la maggior parte d’epoca ed a due piani, ospitano studi di architettura, galleria d’arte e showroom. Al civico 37, invece, è nato Flaiano, al quale è dedicato anche una statua commemorativa. A destra di quest’ultima, su via delle Caserme, incontrerete il Museo delle Genti d'Abruzzo, all'interno dell'antico edificio delle caserme Borboniche, dove viene raccontata la storia delle 9 tribù italiche d'Abruzzo e Molise nell'affermazione di Roma, tanto importante da dare il nome di Italia a tutta la penisola.
Alla fine di corso Manthoné, a due passi da piazza Garibaldi e dal Monumento ai Caduti di Pietro Cascella, dove nacque Ennio Flaiano al civico 37, potrete visitare la Casa Natale di Gabriele D'Annunzio, dichiarata Monumento Nazionale nel 1927 su richiesta dello stesso d’Annunzio, che voleva così assicurarla alla tutela dello Stato. Vi si accede da un piccolo cortile con un pozzetto. D’Annunzio nasce qui il 12 marzo 1863 e vi resta fino agli 11 anni quando, per proseguire gli studi, si trasferisce a Prato. Ci ritorna negli anni solo in visita alla mamma. Le stanze al primo piano vengono illustrate dallo stesso poeta attraverso i brani dell’opera “Il Notturno” con dovizia di particolari e ricordi. Esposti anche preziosi capi del guardaroba del poeta, come il cappotto rosso per battute da caccia o gare ippiche ed i sandali dorati per le mise estive, e gli impressionanti calchi del viso e della mano del poeta, realizzati sulla sua salma appena dopo la morte, la notte del 1° marzo 1938, dall’amico scultore Arrigo Minerbi.
Dopo aver attraversato piazza Garibaldi, vi ritroverete davanti alla Cattedrale di San Cetteo, Santo Patrono di Pescara, dove il poeta fece seppellire la madre, Luisa De Benedictis. Realizzata nel 1927 nella stessa area in cui venne demolita la chiesa del SS. Sacramento che versava in cattive condizioni, è un altro esempio cittadino dello stile architettonico fascista. Completata nel 1938, fu seriamente danneggiata nella facciata dopo i bombardamenti del 1943. Custodisce un dipinto del Guercino, che raffigura San Francesco D'Assisi e un organo a canne dorate, oltre alla storica e venerata statua lignea del Santo Patrono.
Dove mangiare e dormire
Strategico per la posizione (su corso Vittorio Emanuele II, ma silenzioso perché in una traversa pedonale), il b&b “Bella Pescara” (www.bellapescara.com) è un posto in cui le buone pratiche igieniche contro la diffusione del Covid, sono una cosa seria. In una palazzina terra-cielo interamente occupata dal b&b, stanze dall’arredamento moderno e dai colori forti, con colonna doccia dotata di idromassaggio. Oltre ad una pulizia di routine, sono sanificate con AirSan bm, generatore di nebbia a controllo elettronico che sterilizza gli ambienti chiusi saturando l’aria con presidio medico chirurgico. La colazione, per evitare assembramenti al buffet in terrazza, è servita direttamente in camera. Macchina del caffè a disposizione nel soggiorno comune.
Pescara è anche una città dove si mangia squisitamente. Prova ne sono i tre indirizzi che abbiamo provato per voi. Per il pesce, l’istituzione cittadina è Carlo Ferraioli (www.carloferraioli.it), il cui elegante ristorante al primo piano, si affaccia sul fiume con vista sul Ponte del Mare. Qui tutto ciò che del mare può essere portato sulla tavola viene preparato con maestria ed affiancato ad ingredienti che ne esaltano il sapore. Ogni piatto consente di (ri)scoprire il gusto della tradizionale cucina marinara pescarese.
Se siete amanti della gastronomia di terra, il posto giusto è Taverna 58 (www.taverna58.it) in corso Manthonè (segnalato anche dalla Guida Michelin e dal Gambero Rosso). Proprio accanto all’ingresso del forno della famiglia di Ennio Flaiano, custodisce nei suoi sotterranei una selezione di vini abruzzesi. Al suo interno si possono ammirare un pavimento del II-III secolo d.C. che affiora dall’acqua di un pozzetto ed alcuni muri di un’abitazione medievale. Aperta nel 1980, ci rimarrà nel cuore per la fellata abruzzese (divino il pecorino marcetto di Campo Imperatore) e per la chitarrina con funghi e tartufi aquilani.
Immersa nella movida delle vie intorno a corso Umberto I, c’è Piada Piave (www.piadapiave.it), piadineria gourmet dalla gestione smart. Al già variegato menù, si aggiungono ogni mese piadine con ingredienti stagionali, tutti di qualità, freschi e preferibilmente a km 0. E’ il caso del crescione di Halloween, perfetta di questi tempi ed in edizione limitata, con crema di zucca, speck Alto Adige IGP, gorgonzola DOP e Pistacchi di Bronte. Tutte le piadine sono preparate secondo l'antica ricetta romagnola, con farine macinate in mulini del posto ed impasti (anche integrali) preparati tutti i giorni, proprio come una volta. Concorsi, sconti e download gratuiti per tutti i clienti tesserati.
Testi Maristella Mantuano
Foto V. Liotine
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