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Non solo trulli e mare: il nostro viaggio nella Puglia delle fede

Trulli sulle morbide colline della Valle d’Itria, spiagge salentine di sabbia abbagliante e ripide scogliere garganiche a picco su mare cristallino. Sono queste le tre immagini “cartolina” con cui la Puglia è diventata destinazione turistica amata e gettonata. E’ forte tuttavia anche la vocazione a meta di pellegrinaggio, a luogo di preghiera e di culto, specie nel nord della Puglia, dove si trovano le due attrazioni religiose più amate e visitate dai fedeli.

Una strada immersa nel verde, ripida e tortuosa come poche in Puglia, conduce a Monte Sant’Angelo, 14mila abitanti a 796 metri sul mare, dove nel 490 apparve in una grotta l’Arcangelo Michele. Il Santuario che è stato costruito in suo onore nel XIII ed oggi patrimonio Unesco, richiama ogni anno fedeli da tutta Italia. Il suo campanile a pianta ottagonale ricorda un altro sito pugliese patrimonio Unesco: Castel del Monte di Andria. Attraversate il cortile e scendete lungo la scalinata in pietra circondata da graffiti, fino all’imponente portale di epoca bizantina in argento e bronzo che conduce alla grotta dell’apparizione. Dove un tempo si narra il Santo abbia lasciato un’impronta di mani e piedi, segno della sua apparizione, adesso c’è una statua in marmo bianco del ‘500, alla quale ci si può avvicinare solo quando non sono in corso riti liturgici. Il santuario ospita anche il museo devozionale e quello lapidario, quest’ultimo assai suggestivo perché all’interno di cripte di epoca longobarda.

Una volta terminata la visita al santuario, perdetevi nei vicoli del centro storico, tra le bianche case ad un piano del rione Junno, sormontate da vari tipi di “cappelletti” (comignoli), il cui significato viene approfondito nel Museo di Arti e Tradizioni Popolari, noto come Museo Tancredi, in onore del suo fondatore, che ospita anche immagini, attrezzature agricoli ed arnesi della vita quotidiana del passato nel Gargano. Un passato spesso segnato da terremoti, come quello che nel XIX secolo lasciò in piedi solo la facciata della vicina Chiesa di San Pietro, antico battistero dove si pensa sia stato sepolto il Re longobardo Rotari. Prima di uscire dal centro, fermatevi allo storico Forno Taronna di corso Garibaldi: scegliete tra ben 15 tipologie di pizze al taglio ed assaggiate i tipici dolci del posto come le ostie ripiene con mandorle e miele, ma anche paste reali, cartellate, calzoncelli, poperato, taralli glassati, etc. Raggiungete il punto più alto della città, dove svetta il Castello e la sua Torre dei Giganti risalente all’837 d.C. . Da qui potrete ammirare lo splendido panorama sul golfo di Manfredonia e sul vallone Scannamugliera, antica via per raggiungere il Santuario a piedi o su muli. Per gli amanti del trekking, suggestivo in qualsiasi stagione, anche Bosco Quarto, con i suoi enormi cerri che svettano sugli altrettanti grandi aceri.

Attraversando il Parco Nazionale del Gargano direzione ovest, in mezz’ora, si raggiunge l’altra meta per antonomasia del turismo religioso pugliese: San Giovanni Rotondo, un non più piccolo paesino, sviluppatosi per accogliere i ben 8 milioni di fedeli che qui vengono per visitare il Santuario e la Nuova Chiesa dedicati a San Pio, frate cappuccino che ricevette le stimmate e fu canonizzato nel 2002, dopo aver dedicato la vita alla cura dei malati (molti miracolandoli) anche attraverso la fondazione, dopo la guerra, dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, tuttora eccellenza della sanità pugliese. Entrate nel Convento dei Cappuccini e visitate la cripta, il crocifisso dinanzi al quale ricevette le stimmate e la spartana cella dove visse, sul cui letto pezzi di stoffa macchiati di sangue ne sarebbero la testimonianza. Dall’atmosfera meno intima e molto più avveniristica, la Nuova Chiesa progettata dall’archistar Renzo Piano (la seconda in Italia per dimensioni). Il sagrato, con ulivi e piccoli corsi d’acqua, lascia spazio all’interno ad un’enorme semicupola che ricorda un auditorium, dove pende appesa al soffitto una grande croce con motivi a spirale illuminata dalla luce attraverso vetri policromi. Un luogo dove spesso il senso di raccoglimento è minato dall’andirivieni di visitatori, ma che comunque riesce a suscitare suggestione, specie quando si accede la cripta dove riposano, esposte in una teca, le spoglie mortali del Santo. E dove, come potrete facilmente intuire, si concentra la maggior parte dei fedeli in visita. Poco lontano, nel giardino all’inglese dell’ospedale, una Via Crucis, con 14 stazioni in bronzo scolpite da Francesco Messina. Non poteva mancare la raffigurazione di San Pio: nella quinta stazione è lui ad aiutare Cristo a sollevare la croce. Prima di lasciare San Giovanni Rotondo, visitate anche la parte meno turistica, passeggiando lungo il pedonale e centralissimo Corso Umberto I, fino a raggiungere Piazza Europa, sulla quale si affacciano bar e ristoranti dall’atmosfera più distesa.

Giusto per ricordarci che a poca distanza da questi luoghi di fede, c’è la Puglia che tutti conosciamo.

Per il soggiorno, vi consigliamo una location immersa nel verde: il RegioHotel Manfredi di Manfredonia. Accogliente, luminoso e rinnovato di recente, offre ai propri ospiti la comodità di essere a due passi dalla città, ma anche di poter scegliere di restare a cena nel delizioso ristorante affacciato sul fiorito giardino di inverno, o di concedersi un percorso relax nel centro benessere inaugurato pochi mesi fa. Non perdete le docce olfattive (oltre che cromatiche), la cascata di ghiaccio, la stanza del sale e l’esclusivo letto ZeroBody dove galleggiare senza bagnarsi su oltre 400 litri di acqua accompagnati da musica rilassante e colori cangianti.

Se invece preferite rimanere a Monte Sant’Angelo, vi consigliamo il ristorante e b&b Li-Jalantuùmene (Piazza De' Galganis, 5) , in un angolo pittoresco del centro storico. Potrete qui assaggiare nei piatti e respirare nelle quattro stanze arredate con gusto, la Puglia autentica, ospitale e schietta, condita con arte e lungimiranza da un padrone di casa che è anche chef.

Info: www.viaggiareinpuglia.it


Testi  Maristella Mantuano




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