• Sant'Agata dei Goti dal ponte
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  • Duomo di Sant'Agata dei Goti
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Natale in viaggio tra Sant’Agata dei Goti e la magia del Castello di Limatola

Come sospeso su uno sperone di tufo nella Valle Caudina, ai piedi del Monte Taburno, sorge lo splendido borgo di Sant’Agata dei Goti, inserito nel circuito dei più belli d’Italia. I vicoli in pietra, gli affacci sulle colline circostanti, le piazzette ed i giardini lo rendono una delle località più amate della provincia di Benevento. Il centro storico, con pianta a semicerchio, si raggiunge percorrendo il Ponte Martorano con il suo sistema ad archi, dal quale si può apprezzare lo skyline del centro storico ed i palazzi affacciati sull’orlo del vallone sottostante. Uno scorcio davvero scenografico, scelto anche come location per vari film (es. ‘La mia generazione’, con Silvio Orlando, Claudio Amendola e Stefano Accorsi, ‘L’imbroglio nel lenzuolo’ con Maria Grazia Cucinotta e Nathalie Caldonazzo e il film di Alessandro Siani ‘Si accettano miracoli’, con Fabio de Luigi e Serena Autieri).

Tra botteghe artigianali e negozietti di prodotti enogastronomici locali, la nostra passeggiata ci ha portati fino alla deliziosa Villa Torricella, una piccola oasi di verde tra i vicoli lastricati. In questo giardinetto comunale, intorno ad una fontana con pesci, ci si può rilassare all’ombra di piante ed abeti secolari. Tornando verso il cuore pulsante di questo borgo ricco di storia, ci fermiamo dinanzi all’imponente porticato a dodici colonne del Duomo dedicato all’Assunta. Fondato su un tempio romano e ricostruito più volte dopo i terremoti, accoglie i fedeli con una pianta a croce latina, cappelle settecentesche laterali ed altari in marmo. Da notare il coro del 1653, intagliato dal Maestro Alessandro De Rosa con motivi di volti e animali mostruosi, che ospitava ben 30 canonici e 12 mansionari per il canto dell’Ufficio Divino. Interessante anche il mosaico sul pavimento della navata centrale del presbiterio e la cripta dell’XI secolo, rimasta intatta nei secoli (ma purtroppo spesso chiusa alle visite).

Da non perdere il Palazzo Ducale, antica dimora di diversi principi e molte casate nobiliari, imponente con la sua unica torre superstite, in passato usata come carcere. Molte modifiche sono state fatte nel tempo, come testimoniano le decorazioni pittoriche cinquecentesche. Un vecchio arco a tutto sesto permette l’ingresso all’interno del palazzo ed al cortile. Ai piani superiori si conservano interessanti tracce della costruzione medioevale.

Visibile fin dal Ponte Martorano, il campanile della Chiesa di San Francesco, di costruzione medievale anch’essa, ma rifatta in stile barocco nel Settecento. Custodisce il monumento funebre di Ludovico d’Artus, conte di Sant’Agata, di fattura napoletana, con un baldacchino goticizzante. All’interno, notevoli il pavimento in maiolica, il soffitto a cassettoni dorati con un ciclo di affreschi di Tommaso Giaquinto e l’organo a canne.

L’importanza di Sant’Agata dei Goti nella storia campana del Medioevo si intuisce anche dai tanti palazzi nobiliari, con portali imponenti e balconate decorate, di cui è puntellato il centro storico. Tra questi, in via Roma, la principale del centro storico, c’è Palazzo Viscardi che dal 2019 ospita il ristorante Agape, dei fratelli Piscitelli: Gabriele (chef, figlio d’arte) e Gianna (sommelier). D’estate nella corte interna, tappezzata dei ciottoli che un tempo erano in tutto il centro storico, d’inverno al piano terra, dove in passato c’era un molino in pietra, gli ospiti vengono accompagnati con dovizia di dettagli in un’esperienza enogastronomica a base di materie prime di stagione e del territorio. Ogni portata è frutto di un grande lavoro di ricerca e di manualità esperta. Abbiamo aperto la nostra esperienza con una Bufala Campana Dop dal cuore di tartare di gamberi imperiali, gelatina di funghi e composta di pomodorini gialli. Proseguito con Bottoncini alla genovese con aria di pecorino (naturalmente fatti a mano con consistenza e cottura da manuale) e con una gustosa Pancia di maiale cotta a bassa temperatura con millefoglie di patate e pappacelle. Per concludere uno scrigno di piccola pasticceria frutto delle sapienti mani della moglie dello chef.

Se siete a Sant’Agata nel periodo prenatalizio, percorrete i 12 km tra le colline che vi conducono fino al vicino paese di Limatola. Dalla zona nuova del paese, basta alzare lo sguardo per vedere sulla collina lo splendido castello con borgo medievale, dove ogni anno, prima di Natale si tiene il famoso evento “Cadeaux al Castello” che tanti visitatori attira per lo splendore degli allestimenti di luci, la ricercatezza degli artigiani espositori (una sessantina) e la qualità dei prodotti enogastronomici (ben 22 le aree food con un’offerta assai varia: dai bretzel agli sfogliatelle, caldarroste e cuoppi, panettoni e crepes).

A guardia della valle solcata dal fiume Volturno, tra il massiccio del Taburno, il monte Maggiore ed i monti Tifatini, il castello venne edificato dai Normanni sui resti di un’antica torre longobarda e subì numerose trasformazioni sia nello stile che nello scopo di utilizzo (il periodo militare, ad esempio, è testimoniato dalla cinta muraria intervallata da torri e dalla scarpata fino all’altezza del cornicione). Quando nel Rinascimento divenne una dimora signorile, furono riadattate sia la Chiesa palatina di San Nicola (che conserva l’originario portale romanico) che la Cappella, la foresteria con i suoi affreschi seicenteschi ed il piano nobile con quelli del Settecento. Un luogo da scoprire, che nel 2010 è tornato ad ospitare eventi privati e pubblici, dopo il lungo lavoro di riqualificazione a cura della famiglia Sgueglia, attuale proprietaria dell’antica fortezza.

Dalla metà di novembre, per un mese circa, si veste a Natale e si popola di personaggi magici che intrattengono i visitatori durante la loro passeggiata al castello, con esibizioni musicali, spettacoli di magia e performance al confine tra illusionismo e giocoleria: dal Magocrispino ai giullari, dal simpatico Grinch (di cui si può visitare anche la tana al pianterreno del castello) alle bolle di sapone del Bubble Clown Scaccomatto. La colonna sonora del castello è affidata alle esibizioni degli zampognari e dei giovani musicisti della banda dei Babbi Natale. E ancora: il teatro dei piedi di Monsieur David, lo show dei coltelli del giovane Giullar Leo, i combattimenti medievali, i clown a cavallo, i puppets, il tradizionale spettacolo di burattini di Pulcinella e la mostra di armature medievale. Tante anche le attrazioni, dalla ruota panoramica per ammirare al meglio le luminarie del castello alla Ccasa dei Balocchi di Babbo Natale dove incontrare elfi e Santa Claus ed imbucare la propria letterina, dal tunnel del tè pazzo al grande tiglio illuminato, dallo specchio delle brame, al mago di OZ nel bosco incantato, fino all’albero dei desideri raggiungibile costeggiando un costone roccioso con vista mozzafiato. Per chi viaggia in camper, navetta dal parcheggio sterrato in comune con le auto dove è possibile anche trascorrere la notte.

Un imperdibile tuffo nella storia e nel magico mondo del Natale.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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