Maastricht: ospitalità sorridente a ritmo di pedalata

Bourgondy. Così gli olandesi del Nord chiamano gli abitanti di Maastricht per la loro somiglianza ai francesi: amano vestire bene, uscire con gli amici, sono sorridenti ed ospitali. Nei vicoli del centro storico tappezzato di sampietrini, basta una giornata di sole per gremire i tavolini all'aperto degli oltre 500 tra cafè, birrerie e ristoranti.

Raggiungibile anche con voli low cost (l'aeroporto è a 9 km dal centro e collegato da un bus con la stazione ferroviaria), la città non rappresenta il modello olandese "mulini a vento e canali". Basta mezz'ora di jogging lungo il fiume Mosa (che divide in due la città) per ritrovarsi in Belgio, da dove arriva l'unico fiumiciattolo che attraversa il centro storico, lo Jeker. Costellata da statue simbolo di tradizioni e personaggi della città (dall'asinello nella piazza del mercato al venditore di sapone per gli abiti dei minatori), Maastricht è una destinazione perfetta per un fine settimana. La si può visitare a piedi o in bici, mezzo preferito a tutte le età e le ore: cinquantenni si rimettono a pedalare a fine serata e colletti bianchi arrivano in ufficio con la 24 ore nel cestino. A beneficio di salute, aria pulita e traffico leggero.

Grazie a quest'atmosfera gioviale ed ecosostenibile, è facile fare amicizia anche davanti ad un buon boccale di birra, specie se si scelgono posti "storici" come il Cafè Sjiek (Sint Pieterstraat 13). Frequentato da gente del posto, applica (senza eccezioni nemmeno per vip e fedelissimi) la regola del "niente prenotazioni": ci si accomoda in ordine di arrivo e si trascorre l'attesa al bancone. L'immagine del locale è stata recentemente rinnovata dall'illustratore olandese Paul Faassen che per i suoi disegni con penna nera su sfondo bianco ha vinto anche un premio nazionale. Da non perdere le grandi patate fritte, la quiche al formaggio e la torta al cedro con panna.

L'alberata Piazza Vrijthof è il cuore della città che ogni estate batte al ritmo delle note del famoso violinista nato a Maastricht: Andre Rieu. Con il moschettiere D'Artagnan che qui morì nel 1673 e l'inventore dell'elio Minckelers che vi nacque nel 1748, Rieu è certamente il cittadino più famoso.
Sulla piazza si affaccia anche il Museo Cittadino Vrijthof: al piano terra, il Gran Cafè, dove potrete gustare il caffè locale e le migliori dieci torte della città nel cortile di un opulento palazzo del 1500 trasformato in giardino di inverno. Di domenica un pianista vi riporterà alle regali atmosfere borboniche.
Occhio al pavimento: è costellato di mattonelle con nomi e messaggi di cittadini alla ricerca di qualche centimetro di celebrità.

Tappa obbligata per gli appassionati delle gradazioni importanti (dai 25°C ai 32°C): De Bobbel (Wolfstraat 32). Eletto "Cafè dell'anno 2012", questo locale dalla tradizione trentennale è magistralmente diretto da Taco che vi farà degustare i suoi quattro liquori abbinati a sapori tipici: quello alla liquirizia con un formaggio stagionato, all'arancia con mousse di anatra e marmellata di cipolla, alla pesca con il cioccolato fondente, alla cannella con il salmone. Un'esperienza enogastronomica imperdibile in un ambiente sobriamente rilassato ed ad un prezzo accessibile (7 €).

Gli enofili non si lascino sfuggire l'occasione di visitare l'antica cantina Thiessen (Grote Gracht 18) dove sono conservati pregiati vini prodotti in Francia ed imbottigliati a Maastricht. Nel weekend degustazioni di sei etichette abbinate a sapori tipici (21,50 €) nella bella sala o nel giardino. Nello store fornito di etichette da tutto il mondo, anche un distributore automatico con vini sempre diversi per un calice self-service.

Da non perdere la suggestiva escursione guidata nelle grotte di San Pietro (Luikerweg 71), raggiungibili con una breve crociera sul fiume (14,50 €). Grandi come 300 campi di calcio, i 20mila tunnel furono scavati per ricavare pietra destinata all'edilizia cittadina. Durante la seconda guerra mondiale furono attrezzati per accogliere la popolazione in caso di assedio. Servirono anche a molti ebrei per attraversare il confine con il Belgio ed ai nazisti per nascondere i tesori d'arte trafugati ad Amsterdam. In questo labirinto sotterraneo, buio e polveroso, visitabile solo con una guida munita di torcia, furono ritrovati i resti di un dinosauro anfibio lungo 20 mt.

Al contrario del Nord protestante, Maastricht rappresenta da sempre la culla cattolica dell'Olanda. La Basilica di San Servazio, possessore con San Pietro delle chiavi del Paradiso, custodisce un bellissimo mosaico su pavimento con le miniature di Maastricht e Gerusalemme. Di fronte svetta la rossa torre della chiesa di San Juan, realizzata per i fedeli più umili e tinteggiata per rendere più resistente la pietra proveniente dalle grotte di San Pietroburgo. Annerito dalle centinaia di candele accese dai fedeli, infine, l'atrio della chiesa di Nostra Signora Stella Maris.

Negli ultimi trent'anni, tuttavia, i fedeli cattolici sono diminuiti drasticamente e m>olte chiese sono state quindi trasformate in uffici pubblici, mercatini natalizi o parcheggi di biciclette.
È capitato alla chiesa gotica di Sant'Agostino (Dominicanerkerkstraat 1). Nel 2006 (finalmente) la conversione nella Selexyz, "la più bella libreria del mondo" (parola del giornale The Guardian).
In quello che un tempo era l'abside, c'è adesso uno dei sei cafè cittadini CoffèLovers. Chicchi dal Costa Rica e torrefazione della zona per una pausa relax da rendere più dolce con uno dei sei tipi di cheesecake davanti ad un buon libro. Stessa parabola anche per il Kruisheren Hotel (Kruisherengang 19) realizzato secondo i dettami del design più ricercato in una chiesa del '500.

All'evento che ha reso nota questa città fuori dai confini nazionali (la firma dell'omonimo trattato europeo nel 1992), è dedicata una piazza sull'altra sponda del Mosa. In questa zona, ricca di boutique e negozietti tipici, svetta il Museo Bonnefanten, la cui forma a missile è frutto dell'ingegno dell'italiano Aldo Rossi. L'interno è rivestito con una linea bianca a spirale su fondo nero: l'effetto ottico stordisce. In omaggio al gemellaggio Olanda-Russia del 2013, il museo ospita fino ad agosto 90 opere d'arte russe per la prima volta fuori dai confini nazionali. Kandisky, Malevich e Goncharova, i grandi del "The Big Change", hanno richiamato già nel primo mese ben 22mila visitatori (11 €).
In onore al gemellaggio con la Russia, vetrine con matrioske e serate a tema animano le strade di Maastricht. Fino a metà agosto, il suggestivo TeaZone (Koestraat 9) organizza degustazioni di tè russi, in aggiunta alle oltre 140 varietà disponibili, in un'atmosfera soffusa, tra pezzi d'arredo coloniali, ceramiche esotiche ed aromi inebrianti.
A pochi metri potrete invece ammirare l'antico mulino ad acqua, ancora in funzione, detto "del vescovo". Annesso c'è un forno che prepara decine di tipologie di pane differenti. Da assaggiare quello con cereali e mandorle (se conservato in plastica resta soffice per settimane).

Poco distante, l'Hotel Dis (Tafelstraat 28) unico nel suo genere per tre ragioni.
La prima: al piano terra ospita un'interessante galleria d'arte contemporanea (aperta al pubblico) con pezzi d'arredamento, pitture e sculture.
La seconda: al piano interrato un "cellar" allestito con statue in bronzo ed una meravigliosa porta di legno intarsiato acquistata in un viaggio a Marrakesh dai signori Mullenders, deliziosi proprietari dell'hotel. Anche le luminose ed enormi stanze sono state allestite con pezzi d'arte provenienti dalle colonie africane e caraibiche di Belgio ed Olanda, ed acquistate, sempre da loro, nei mercatini d'antiquariato di Liegi.
La terza: la colazione con prodotti freschi e bontà locali è servita nella suggestiva cappella (poi trasformata in un birrificio come dimostra il foro nel soffitto) con volte a botte, candele e fiori freschi. Nella bella stagione si può invece godere del sole mattutino nel fiorito giardino interno in compagnia di Scooter, il simpatico Jack Russell di famiglia.

Dall'altra sponda del Mosa, a due passi dalla stazione ferroviaria (Sint Maartenslaan 5), il TownHouse Hotel (nel 2009 premiato come migliore concept hotel d'Olanda). Tutto è rigorosamente made in Maastricht: dalle porcellane per la colazione (diverse l'una dall'altra perchè rivenienti dalle credenze delle nonne dei dipendenti) ai sanitari vintage.
L'accoglienza qui fa rima con innovazione: non stupiscano sul bancone della reception le zuppe di benvenuto ed i panni del cambio di stagione stesi ad asciugare. La giovane età dello staff rispecchia quella del manager (Tim, 30 anni), della clientela e più in generale della città.

Con i suoi 18mila studenti universitari (su 120mila abitanti) ed appena il 6% di tasso di disoccupazione, Maastricht è una città dove essere giovani e parte attiva della società non è un privilegio riservato a pochi e non toglie protagonismo ad adulti o anziani. Anzi: consente a questi ultimi di godersi il tempo libero dopo aver costruito il proprio presente per anni.




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