• Livreria Lello_@Victor Liotine
  • Pasteles de nata @Victor Liotine
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  • Mercato di Bolhão_@Victor Liotine
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  • Palacio de la Bolsa_@Victor Liotine
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  • Ponte Luis I @Victor Liotine
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  • Percorso sugli alberi a Serralvès @Victor Liotine
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  • Ribeira @Victor Liotine
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Porto, vino e pastel de nata affacciati sul fiume Douro

La storia di Oporto segue la corrente del fiume sul quale si affaccia, il Douro. Il centro abitato, proprio di fronte a quello di Vila Nova de Gaia, è rivolto verso il fiume, come le tribune di un teatro verso il palcoscenico. Seconda per grandezza solo alla capitale Lisbona, ha avuto un passato ricco per merito dell’oro importato dal Brasile e del vino esportato in Gran Bretagna, ma anche lunghi periodi di povertà e trascuratezza, ai quali è seguito il meritato riscatto grazie alla laboriosità dei suoi cittadini.

La rinascita (anche turistica) comincia con il riconoscimento del centro storico medievale, il cosiddetto quartiere Ribeira, come patrimonio mondiale dell’umanità. In questo dedalo di stradine tortuose e lastricate, a pochi metri dal fiume, sorgono anche viali con imponenti edifici in granito (come l’elegante avenida de los Aliados che termina con il palazzo del municipio e la sua torre alta 70 mt) e strutture più moderne come la stazione ferroviaria di São Bento e il Palazzo della Borsa. La prima è ancora in funzione (meglio visitarla nel tardo pomeriggio, quando il traffico diminuisce) e la sua galleria centrale è un capolavoro dell’arte dell’azulejo (piastrella di ceramica smaltata e decorata, tipica dell'architettura portoghese e spagnola) realizzato in ben 15 anni dal pittore Jorge Colaço ad inizio Novecento e raffigurante i momenti iconici della storia del Portogallo. Il Palazzo della Borsa, costruito nel 1842 ed in funzione fino al 1996 (anno in cui Lisbona divenne la capitale finanziaria del Paese), stupisce per il contrasto tra l’austera facciata neoclassica e la ricchezza stilistica dell’interno. Basti pensare che per la realizzazione della sola scalinata (illuminata da due lampadari pesanti 1,5 tonnellate ciascuno) sono stati necessari 68 anni. Il tripudio decorativo si raggiunge nel Salone Arabo, ispirato all’Alhambra di Granada, completamente rivestito con stucchi ed intarsi.

A pochi isolati di distanza, ci sono la chiesa ed il museo dedicati a San Francesco, un tripudio decorato nel 1425 secondo i dettami del barocco: volte e pilastri con motivi vegetali realizzati con oltre mezza tonnellata di oro, tra i quali spicca l’Albero di Jesse, straordinaria genealogia di Cristo scolpita in legno policromo. Inquietanti le catacombe sottostanti, utilizzate tra il 1746 ed il 1886 come cimitero dell’ordine francescano. Le si attraversa circondati da nicchie funerarie bianche e nere, camminando su tombe chiuse da assi o su vetri che lasciano intravedere ossari. Fortemente iconiche anche la cattedrale (la cosiddetta Sé), che svetta su una delle colline della città e custodisce un altare in argento massiccio ed un chiostro pittoresco, e la chiesa dos Clérigos, costruita in stile barocco dall’architetto italiano Nasoni nel XVIII. Caratterizzata dalla forma ellittica e dalla cupola ovoidale, è visibile da lontano per la sua torre, la più alta del Portogallo (75,60 mt). Salendo in cima, si possono ammirare 49 campane di dimensioni e suoni diversi che rintoccano alle 15 ed alle 18.

Non si può lasciare il centro storico, senza ammirare dalle rive del quartiere Ribeira, gli iconici ponti metallici sul Douro, progettati dall’ingegnere Gustave Eiffel e dal suo discepolo Théophile Seyrig, con la stessa tecnica di costruzione della famigerata omonima torre parigina. Eiffel si occupò di quello ferroviario dedicato a Maria Pia di Savoia (regina consorte), inutilizzato dal 1991. Seyring firmò, invece, quello a doppio arco intitolato a Luigi di Braganza (re Luìs I), re del Portogallo. Dal 2003 il livello superiore è riservata a pedoni e metrotranvia (splendida la vista attraversandolo, ma attenzione al vento). Alla sua costruzione (1886), la sua campata di 172 metri era la più lunga al mondo.

Non solo la connessione tra le due sponde del Douro, ma anche quella tra i vari quartieri della città è intermodale ed efficace. Oltre che a piedi (sempre che resistiate al continuo alternarsi di salite e discese), Porto gode di una rete capillare di metropolitana e bus, e di una serie di mezzi panoramici in cui il viaggio stesso è un’esperienza: la teleferica panoramica a Vila Nova de Gaia (600 mt percorsi in 5 minuti dal lungofiume sul quale si affacciano le cantine del vino al piano superiore del ponte Luís I), il tram storico (da prendere ad esempio di ritorno in città da Foz, dopo una passeggiata sull’oceano), i colorati tuk tuk che possono circolare comodamente anche nelle vie più piccole del centro storico, le crociere che percorrono il fiume offrendo un punto di osservazione completamente diverso sui ponti e sulle due sponde. Utile per provare senza limiti l’intermodalità di questa città, oltre che per avere sconti sugli ingressi alla principali attrazioni, la Porto Card disponibile negli uffici del turismo da 1 a 4 giorni di validità (portocard.city).

Spostandosi, quindi, comodamente nel quartiere della Baixa, si incontra uno dei luoghi di Porto che più restano nel cuore: la Libreria Lello. Costruita nel 1869, è considerata la libreria più bella del mondo, ed è stata fonte di ispirazione per la scrittrice J. K. Rowling, che a Porto insegnò negli anni ’90, nella descrizione della libreria di Diagon Alley in Harry Potter. Vi consigliamo di prenotare in anticipo la vostra visita (il costo del biglietto potrà essere defalcato nell’acquisto di un libro) e di godervi le decorazioni eclettiche in gesso dipinto che sembra legno. Al centro una spettacolare scala a forma di otto (che metaforicamente significa infinito) che conduce al piano superiore dedicato agli scrittori Premi Nobel per la letterature (tra cui il portoghese Josè Saramago). Incantevoli anche il soffitto e la vetrata in stile liberty attraverso la quale il sole illumina le variopinte copertine di migliaia di libri.

Sempre nel quartiere della Baixa, c’è il tempio dello shopping dei prodotti tradizionali, dall’enogastronomia ai filati, dal design all’oggettistica in porcellana: il Mercato di Bolhão. Recentemente riaperto al pubblico dopo 4 anni di ristrutturazione, è il più emblematico di Porto ed uno dei più famosi del Portogallo, punto di riferimento anche dei residenti per la spesa ordinaria di ortofrutta, carne, pesce, etc. Andateci per uno spuntino a base di prodotti locali, per una cena formale in uno dei ristoranti al primo piano con vista sull’animata pedonale vicina o anche per una colazione golosa a base di caffè e pastel de nata (tipico pasticcino di pasta sfoglia, ripieno di crema a base di uova, panna e zucchero). Nella Baixa l’arte si declina nei luoghi più impensati: è il caso del vicino Mc Donald’s Imperial con interni in stile art decò e della parete firmata dall’artista contemporanea Jaoana Vasconcelos, composta da ben 8mila coloratissimi azulejos dipinti a mano (in rua Actor Joao Guedes).

Il protagonista dell’enogastronomia di Porto è certamente l’omonimo vino liquoroso. Hanno sede nella città dirimpettaia, Vila Nova de Gaia, le principali cantine che lo producono da secoli, esclusivamente da uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo, 100 chilometri ad est della città. I nomi inglesi della maggior parte dei tipi di porto (tawny, ruby, vintage, etc) rivelano il forte legame con la Gran Bretagna, principale mercato del vino Porto. Dopo anni di sperimentazioni ed adattamenti ai gusti inglesi, la prima bottiglia di vino Porto (nella versione che conosciamo tutt’ora) è datata 1775. Se ne celebrano la storia, ma anche l’assoluta modernità, il pregio ed il sapore inconfondibile, nel WOW, lo scenografico quartiere culturale del vino, aperto nel 2020 dal consorzio delle cantine, interamente in pietra e legno, tra botti, vigne e scorci mozzafiato. Guidati da personale esperto in una location davvero incantevole, si va alla scoperta delle varie fasi di produzione del vino e di quanto influiscono sul suo sapore, l’ambiente, il clima ed il vitigno.

Prima di lasciare la città, merita una piccola deviazione la foce del Douro, dove il fiume si getta tra le onde dell’oceano che si infrangono sugli affioramenti rocciosi della zona, creando la caratteristica nebbia marina. Questa località, chiamata Foz, si caratterizza per una piacevole passeggiata dal castello do Queijo fino al  forte di São João Baptista, costruito nel XVI secolo con lo scopo di difendere la costa. Bei negozi e residenze lussuose vista mare si susseguono rendendo la zona particolarmente frequentata sia di giorno che di sera. Tra queste, la splendida Villa Serralves, uno dei più begli esempi cittadini di Art Decò, voluta dal conte di Vizela, Carlo Alberto Cabral, negli anni Trenta del Novecento. Dal 1986 ospita la Fundação de Serralves che gestisce un importante museo d’Arte contemporanea, progettato dall’archistar Alvaro Siza Viera. Da non perdere i giardini alla francese (18 ettari): gelsomini, eucalipti, citronella, laghetti nascosti, sculture, fontane ed uno scenografico percorso sugli alberi che vi permetterà di apprezzare dall’alto le fronde della flora portoghese (pino cembro e quercia da sughero) e di specie esotiche (liquidambar e sequoie giganti). Un’oasi a due passi dal centro, dal mare e dal fiume. Perché Porto è tante cose insieme, da scoprire tutte con un buon bicchiere di vino suo omonimo.

DOVE DORMIRE

Ibis Porto Centro Mercado Do Bolhão - Ad un isolato dal Mercato di Bolhão e dalla fermata Aliados della metro, in un edificio storico completamente rinnovato, dispone di 89 camere arredate decorate con vinili, giradischi e memorabilia del mondo della musica. La tematizzazione torna anche nella sala colazione e reception h24, dove c’è anche un palco per concerti di artisti emergenti. Spaziose le stanze familiari con soppalco, dotate anche di tv, macchina del caffè, snack e bevande gratuite.

Pensao Favorita – Nella via delle gallerie d’arte di Porto, a due passi dal Palacio di Cristal, questa piccola guesthouse combina uno stile contemporaneo all’eleganza di elementi storici recuperati, come scala e pavimenti in legno. Nella bella stagione si fa colazione nel giardinetto sul quale si affacciano una bella veranda attrezzata ed una sala comune. Cinque delle 12 stanze hanno accesso diretto al giardino, due sono familiari (bella quella ricavata nel sottotetto).

DOVE MANGIARE

Postigo do carvao – A due passi dal fiume, atmosfera tradizionale amata dai residenti in questa taverna inaugurata nel 1974 nei locali di un vecchio negozio di baccalà. Offre porzioni generose e gustose di piatti tipici. Squisiti il polpo al forno e, tra gli antipasti, il fagottino di salmone con pane caldo ai cereali.

Bota&Bira ( – Un piccolo locale in una stradina in discesa, ben arredato ed illuminato. Accoglienza ed atmosfera ospitali. La carne è la regina indiscussa del menù, di provenienza nazionale e sapientemente cucinata. Ampia carta di vini portoghesi per accompagnarla, tra questi i rossi equilibrati della vicina Valle del Douro.

Vicios de Mesa – Maus Hábitos – Nelle vicinanze del Mercado de Bolhao, uno spazio multiculturale apprezzato dai giovani, dove si tengono mostre, spettacoli e concerti, al 4° piano di un edificio Art Déco del 1939 che ospita l’autosilo a servizio del teatro di fronte. Un ristorante con ampia scelta di piatti vegani e vegetariani, ambiente contemporaneo e musica di sottofondo.

Franganito Ribeira (-– All’interno si possono apprezzare resti delle mura storiche della città, dai tavolini esterni una vista mozzafiato sullo storico ponte Luìs I e sulla sponda di Vila Nova de Gaia. Nel menù una buona varietà di piatti tradizionali e vini provenienti da tutto il Portogallo.

Info: www.visitportoandnorth.travel


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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