- Casa Municipale_foto di Libor Svàcek
- Convento di Sant'Agnese
- Dettaglio facciata e torri della Chiesa di Santa Maria di Týn
- Edifici storici sulla riva del fiume Moldava
- I ponti sul fiume Moldava_foto di DaLiu
- Il fiume Moldava_foto di Libor Svàcek
- Il monumento a Jan Hus e la chiesa di San Nicola nella Piazza
- Il Ponte Carlo IV ed il castello
- Incrocio Piazza della Città Vecchia e Melantrichova
- Interno Cattedrale di San Cirillo e Metodio
- Vista dal Ponte Carlo IV
- Karlìn
- Karlìn
- La Torre dei Libri di Matěj Krén
- Le arcate del ponte Carlo IV
- Lennon Wall sull'isola di Kampa
- Lennon Wall sull'isola di Kampa
- Lilit di David Černý
- Murales in centro
- Orologio astronico e torri della Chiesa di Santa Maria di Týn
- Orologio astronico e torri della Chiesa di Santa Maria di Týn
- Passeggiata sul Ponte Carlo IV
- Ponte Carlo IV
- Ponte Carlo IV_foto di DaLiu
- Ponte Carlo IV_foto di Tania Lerro
- Porta delle Polveri_Prašná brána
- Scultura di Jaroslav Rona_ Il lettore sulla poltrona_ in piazza Kafka
- Sculture contemporanee nel convento di Sant'Agnese
- Sinagoga spagnola
- Statua di Franz Kafka
- Torre e cupola della chiesa di San Nicola_foto di Atosar
- Vista aerea Národní galerie
- Vista aerea sulla Piazza della Città Vecchia
- Vista aerea sulla Piazza della Città Vecchia
- Vista dalla Torre del Municipio
- Vista sul Ponte Carlo IV e sul castello
- Botanique hotel
- Botanique hotel
- Botanique hotel
- Ristorante El Gaucho
- Ristorante El Gaucho
- Ristorante El Gaucho
- Ristorante El Gaucho
- Ristorante El Gaucho
- Birreria U Fleku
- Birreria U Fleku
- Birreria U Fleku
- Birreria U Fleku
Praga d'estate, tra arte contemporanea diffusa, guglie dorate e vicoli misteriosi
Praga, capitale ceca dalla bellezza unica, frutto della commistione di tanti stili, tra guglie e stradine medievali, si è finalmente aperta al turismo dopo la pacifica scissione dalla Slovacchia (1993) e l’ingresso nell’Unione Europea nel 2004 (ma non nella eurozona, quindi ci si prepari a pagare con la corona ceca). Da allora è una delle mete preferite anche per un weekend, grazie ai voli low cost che la collegano a moltissimi aeroporti italiani.
Da sempre assai sensibile alle avanguardie artistiche, forse anche come reazione ai 41 anni (1948-1989) di censura comunista, Praga è costellata di installazioni d’arte contemporanea a cielo aperto, parti integranti ormai dell’edilizia residenziale, dei parchi, delle strade, specie nei quartieri oggetto di rigenerazione urbana. Cominciamo la nostra passeggiata da Karlín, un tempo cittadina a sé ed oggi parte integrante della città, con edifici residenziali ecosostenibili, ristoranti stellati, birrerie e cafè alla moda, tanto da essere chiamata la “Silicon Valley praghese”. Proprio qui troviamo una delle ultime sculture di David Černý: è Lilit, la donna in metallo alta 24 mt e pesante 35 tonnellate, che abbraccia un palazzo residenziale di recente costruzione. Le opere di questo sculture locale, sono disseminate anche in altre zone della città. E’ il caso dei Tower Babies, un gruppo di bambini che si arrampicano lungo la Žižkov Television Tower; di Sigmund Freud appeso ad una trave che spunta dal tetto di un edificio, nella Città Vecchia, all’incrocio tra Via Husova e Via Betlémské, e di San Venceslao seduto sulla pancia di un cavallo morto a testa in giù appeso al soffitto del Palác Lucerna. Assai apprezzati anche la Testa di Kafka nel cortile del centro commerciale Quadrio, ed i Bebè che gattonano vicino al Museo Kampa sull’omonima isola del fiume Moldava, con cui Praga vive un rapporto viscerale. Non a caso, il simbolo della capitale è il celebre Ponte Carlo, costruito nel Trecento dall’omonimo monarca, pedonale dal 1965 ed affollato a tutte le ore. Di notte suggestivamente illuminato da lampioni a gas accesi manualmente, poggia su 16 arcate ed è impreziosito da due torri alle estremità, una sul lato di Malá Strana, una sul lato di Staré Město. Sia il ponte che il fiume Moldava sottostante, sono protagonisti di decine di leggende alle quali i praghesi sono storicamente affezionati.
Ma torniamo a Karlín, dove non mancano anche spunti storici interessanti, come l’Invalidovna (la casa degli invalidi di guerra), in stile barocco e costruita a partire dal 1730 su volontà di Pietro Strozzi, aristocratico fiorentino a servizio della corte imperiale asburgica, prima ferito e poi ucciso in battaglia. Poco distante la Cattedrale di San Cirillo e Metodio, arrivati dalla Grecia per evangelizzare i popoli slavi, attraverso la traduzione della Bibbia in un nuovo alfabeto, detto glagolitico, a loro più comprensibile.
Dopo una breve pausa rilassante nei giardini del convento di Sant’Agnese, un’oasi di pace dove cinguettano gli uccellini ed uno degli edifici gotici più importanti di Praga fondato dalla principessa della dinastia dei Přemyslidi, che per vocazione rifiutò ben 5 pretendenti (tra i quali anche Federico II di Svevia), ci dirigiamo verso Josefov, il quartiere ebraico (ex ghetto), dove prima del secondo conflitto mondiale vivevano decine di migliaia di ebrei, gran parte dei quali poi deportati verso il lager di Terezín e mai più tornati a casa. Anche in questo mix di palazzi gotici ed edifici in stile Liberty, l’arte contemporanea trova spazio, come nel caso della statua dell'artista Jaroslav Róna che raffigura il celebre scrittore praghese Franz Kafka, a cavalcioni sul cappotto vuoto di suo padre, uomo dalla grande fisicità, al contrario suo, dal quale non si era mai sentito compreso ed apprezzato. Sempre qui, visitate le sei sinagoghe del quartiere (ognuna con una caratteristica diversa) ed il cimitero ebraico più antico d’Europa, dove si contano 12mila lapidi, sotto le quali si pensa ci siano strati di tumuli e tombe ancor più antichi. Di fronte, la famosa torre con l’orologio le cui lancette girano in senso antiorario, così come prescritto dalle Sacre Scritture ebraiche.
Ci dirigiamo adesso verso Piazza della Città Vecchia, cuore pulsante di Praga, dove si affacciano edifici dai tanti stili: romanico, gotico, rinascimentale, barocco, rococò e liberty. Per apprezzarla dall’alto vi consigliamo di salire sulla Torre del Municipio, un edificio angolare gotico iniziato a costruire nel 1338. Alta 70 mt e dotata di un ballatoio percorribile a 360 gradi, offre una vista sui tetti rossi, fino alle colline circostanti, davvero mozzafiato. Da non perdere anche lo scoccare delle ore (dalle 9 alle 18) dell’orologio astronomico con la processione dei dodici apostoli: da 600 anni indica tempo, data, oltre a posizione del Sole, fase lunare, cicli astronomici e feste del calendario cristiano. Insieme agli apostoli prendono vita anche le figure sui lati dell'orologio. A pochi passi, la biblioteca municipale, nel cui ingresso c’è la Torre dei Libri realizzata dall’artista slovacco Matěj Krén con ottomila volumi posizionati in verticale. Affacciandovisi dentro, grazie agli specchi alle estremità, si ha l’impressione che sia senza fine. Da qualsiasi punto la si guardi, emoziona sempre.
Dove dormire e mangiare
A poca distanza dal centro di Praga e dal quartiere di Karlín, di fronte alla fermata di bus, metro e tram, c’è l’Hotel Botanique (www.hotelbotanique.com), arredato con stile e grande attenzione alla sostenibilità. Decorato con fiori e piante delicatamente profumate, offre camere moderne, spaziose e ristrutturate di recente, dotate anche di macchina per il caffè. La colazione è di qualità e ben assortita (anche di prodotti gluten free e senza lattosio). A disposizione degli ospiti pure una palestra ed un bistrot.
Per gli amanti della tradizione gastronomica, c’è U Fleků (en.ufleku.cz), storico ristorante dove la birra (lager scura con una gradazione alcolica del 5% vol. servita in boccali da 40 cl) si beve accompagnata da piatti tradizionali cechi, e si produce nell’omonimo birrificio dal 1499. I clienti si possono sedere nel “biergarten” all'aperto o in una delle 8 stanze del pub. Le serate sono allietate da musicisti con fisarmonica o tuba, spettacoli di cabaret e danze tipiche, e le tavolate in legno si condividono con gli altri ospiti con i quali ci si ritrova a cantare e brindare.
Nella cucina locale la carne ha un ruolo importante. Per questo i cechi apprezzano la maestria nel cucinare quella argentina, australiana, giapponese e statunitense del ristorante El gaucho (cz.elgaucho.eu) con due sedi in centro a Praga e molte altre nel resto del mondo. La scelta della provenienza, del taglio e della cottura è una scienza esatta. La qualità, una certezza. Ben assortita anche la carta dei vini, a cominciare da quelli cechi. Squisiti i dessert di produzione propria. Luci soffuse ed atmosfera rilassata.Info: www.visitczechrepublic.com e www.prague.eu
Testi Maristella Mantuano
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