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Bilbao rinasce ogni giorno grazie all'effetto Guggenheim

La storia ed il destino di Bilbao sono caratterizzati da un prima ed un dopo. L’elemento di svolta, la linea di confine tra un passato industriale ed un futuro che guarda ad arte, cultura e turismo, è stato certamente il museo Guggenheim firmato dall’archistar statunitense Frank Gehry nel 1997. Scelse il punto in cui realizzarlo, guardando Bilbao dall’alto del monte Artxanda (tuttora raggiungibile con una funicolare). Lo progettò mutevole e cangiante a seconda di chi lo guarda e del punto di osservazione: una scultura su grande scala che può sembrare un fiore, una nave o a un pesce senza pinne, mantenendo un dialogo con il fiume Nerviòn che scorre accanto. Offre sempre qualcosa di nuovo e di inaspettato e il suo colore cambia a seconda delle luci del giorno e della notte, grazie a 33.000 lamine in titanio ultra sottili e riflettenti che alludono al passato industriale e portuale della zona.

Quello che è accaduto dopo il 1997, è stato a ragione ribattezzato “effetto Guggenheim”. I più importanti architetti del panorama mondiale hanno ridisegnato ed impreziosito la città a cominciare dalla mobilità: Norman Foster ha progettato la metropolitana (suoi anche gli accessi alla stazione di Piazza Moyúa, noti come fosteritos, in vetro ed acciaio e dalla forma semicircolare), Santiago Calatrava nel 2000 ha progettato il nuovo terminal dell’aeroporto, dalla struttura che ispira un’idea di leggerezza e dinamismo, ed il Zubizuri, controverso ponte bianco dalla forma ad arco ed il pavimento in vetro; Jeff Koons – considerato erede di Andy Warhol- ha impreziosito il museo Guggenheim dentro (con i famosi Tulips, fiori mutlicolori in acciaio liscio e riflettente alti oltre 2 mt e larghi 5) e fuori (con Puppy, il cucciolo di West Highland Terrier alto più di 12 mt, completamente avvolto da piante e fiori). Fanno parte di diritto di questa rigenerazione urbanistica della città, anche le piscine disegnate da Philippe Starck nel centro di cultura e società contemporanea Azkuna, realizzato in un antico magazzino del vino e dell’olio (il fondo di queste piscine coincide con il soffitto dell’atrio: basta alzare lo sguardo per vedere le sagome delle persone fluttuare). Questo splendido esempio di riqualificazione industriale è impreziosito anche da ben 43 colonne tozze e decorate ognuna con uno stile diverso, e da una deliziosa biblioteca per bambini. Che dire infine dello splendido stadio San Mamés progettato da César Azcárate per l’amatissima squadra cittadina Athletic Bilbao: è riuscito a preservare l’atmosfera magica del vecchio stadio (mantenendo, ad esempio la vicinanza, tra spalti e campo di gioco), pur progettando un luogo ad alto tasso tecnologico che gli è valso nel 2015 il premio come migliore stadio del mondo al World Architecture Festival di Singapore. Anche la squadra può vantare bei record: come quello di schierare solo giocatori nati nei Paesi Baschi e, con Barcelona e Real Madrid, quello di non essere mai retrocessa.

Dopo aver raccontato di Bilbao capitale dell’arte contemporanea, ci fa piacere ricordare che esistono ancora zone come quella del casco viejo (il centro storico), dall’atmosfera popolare ed autentica, dove potrete saltare da una barra (bancone) all’altra alla ricerca dei pintxos migliori (bocconcini tipici) da accompagnare con una caña (birra piccola bionda). Dal tramonto i bar delle Siete Calles e della Plaza Nueva pullulano di avventori, così come il mercatino delle pulci che si tiene ogni primo sabato del mese. In quello che era il nucleo originario della città fortificata, da non perdere la Calzada de Mallona, una scalinata di 300 gradini che conduce alla parte alta della città ed alla basilica dedicata alla Virgen de Begoña, e che rappresenta un luogo tradizionalmente di ritrovo per i ragazzi.Dopo aver raccontato di Bilbao capitale dell’arte contemporanea, ci fa piacere ricordare che esistono ancora zone come quella del casco viejo (il centro storico), dall’atmosfera popolare ed autentica, dove potrete saltare da una barra (bancone) all’altra alla ricerca dei pintxos migliori (bocconcini tipici) da accompagnare con una caña (birra piccola bionda). Dal tramonto i bar delle Siete Calles e della Plaza Nueva pullulano di avventori, così come il mercatino delle pulci che si tiene ogni primo sabato del mese. In quello che era il nucleo originario della città fortificata, da non perdere la Calzada de Mallona, una scalinata di 300 gradini che conduce alla parte alta della città ed alla basilica dedicata alla Virgen de Begoña, e che rappresenta un luogo tradizionalmente di ritrovo per i ragazzi.

Per girare liberamente in tram, bus o metro tra Ensanche (zona nuova) e Casco Viejo, ma anche per spingersi fino ai quartieri più lontani come il Zorrotzaurre, isola dall’atmosfera post industriale, collegata alla città dal ponte disegnato da Zaha Hadid, c’è la Bilbao Bizkaia da 24, 48 o 72 ore. Un’unica card per utilizzare tutti i mezzi pubblici cittadini, ma anche per accedere a sconti ed accessi “salta-fila” alle principali attrazioni.

Torniamo in zona museo Guggenheim: svetta sul piacevole parco vicino, la Torre Iberdrola dell’architetto argentino César Pelli, autore delle Torri Petronas di Kuala Lumpur. Impossibile non vederla, con i suoi 165 mt e 41 piani, interamente adibiti ad uffici. A proposito di parchi: la città ne offre davvero tanti. A cominciare dal Parco Doña Casilda che costituisce il trait d’union tra i quartieri di Abandoibarra ed Ensanche: un grande orto botanico, con oltre 1500 alberi appartenenti a 71 specie provenienti da tutto il mondo, costellato da fontane, piazze, laghetti con anatre ed aree attrezzate per bambini di nuovissima costruzione. Piacevole sostare anche alle panchine dei Giardini di Albia, dove all’ombra di enormi palme, scorgerete la statua del poeta Antonio Treuba (i cui resti riposano nella vicina chiesa cinquecentesca di San Vicente Martir), e quella di Sabino Arana, fondatore del Partido Nacionalista Vasco. Si affaccia sui giardini anche lo storico Café Iruña (del 1903) caratterizzato dagli azulejos dipinti (piastrelle) e dalle bellissime decorazioni mudéjar (in stile arabeggiante). Nelle vicinanze, perfetto sia per pranzo che per cena, El Rincón de Albia, all’interno dell’hotel Mercure: potrete scegliere tra una terrazza vetrata (perfetta anche nei tanti giorni di pioggia) o il bell’interno con colori e finiture rilassanti come blu avio e velluto. Cominciate dalla selezione di pintxos gourmet (eccezionali il prosciutto serrano croccante e la crocchetta di formaggio filante) accompagnati da un buon calice di vino Txacoli (bianco secco a basso contenuto alcolico prodotto nei Paesi Baschi). Aperto sia agli ospiti dell’hotel che agli esterni, offre anche piatti della tradizione, come il baccalà cotto in salsa bizkaina con peperoni e cipolla.

Per un brunch salutare a pochi isolati di distanza, c’è Copper Deli. Atmosfera internazionale con accenni orientali, comodi sgabelli vintage con sedute in cuoio ed una selezione musicale rilassante. Gustosi ed abbondanti, ideali da condividere, il super sandwich al salmone e le ricche insalate da accompagnare con una vasta scelta di birre artigianali o di produzione locale. Se invece preferite puntare al dolce, assaggiate la torta di carote con un buon succo di frutta di stagione.

Torniamo nella fiorita e trafficata Piazza Moyúa: poco distante potrete fare un tuffo in Messico con De Boca Madre. Allestimento curato nei dettagli, dai colori alla musica di sottofondo, dalle decorazioni ad un menù rappresentativo della tradizione culinaria messicana con rivisitazioni contemporanee. Tra i piatti più apprezzati dai tanti clienti bilbaini e non, ci sono certamente il guacamole casero con totopos fatto in casa ed i gamberi alla tequila serviti su lastre di ardesia. Come dessert, chiedete la squisita torta di mango dalla consistenza simile alla cheesecake. Da bere, una carta di birre, vini e cocktail messicani da far girare la testa prima ancora di brindare.

Nelle vicinanze di Bilbao, da non perdere, la deliziosa cittadina di San Sebastian che d’estate è la metà balneare preferita dei Paesi Baschi grazie alla iconica spiaggia La Concha (conchiglia in spagnolo) ed al centro storico che pullula di arte oltre che di locali e movida a qualsiasi ora. Sempre sul mare, ma votata al turismo sportivo dei surfers, il piccolo porticciolo di Mundaka, conosciuto per la Riserva della biosfera di Urdaibai, all'interno della quale vi è anche la famosa onda sinistra, apprezzata dai surfisti di tutto il mondo.

Gli appassionati de Il Trono di Spade, devono assolutamente visitare, a 35 km da Bilbao, l’isola di San Juan de Gaztelugatxe, che è stata la Roccia del Drago nella famosa serie americana. Al posto della fortezza di Daenerys Targaryen, in cima, nella realtà, c’è solo un piccolo eremo. Circondata dal Mar Cantabrico che si infrange con violenza sulle rocce frastagliate, la chiesetta è raggiungibile inerpicandosi su un suggestivo ponte a tre punte del XIV secolo (231 gradini, per l’esattezza). Il primo eremo probabilmente fu costruito nel X secolo, trasformato in convento nel XII secolo e più volte ricostruito a causa di saccheggi ed incendi. Tante le leggende che si raccontano su questo luogo: dall’impronta del piede di San Giovanni nell’ultimo gradino in cima (si dice che percorse la distanza dal paese di Bermeo all’eremo, facendo solo tre grandi passi), al rito di esprimere un desiderio dopo aver suonato la campana della chiesa per tre volte.

Altro luogo nelle vicinanze di Bilbao che vale la pena raggiungere, Guernika, tristemente passata alla storia per aver subito uno tra i peggiori bombardamenti aerei, il 26 aprile del 1937, durante la guerra civile spagnola. Le conseguenze furono devastanti: la piccola cittadina di 7 mila abitanti perse quasi un terzo della sua popolazione, anche perché il bombardamento avvenne di lunedì, durante l’affollato mercato settimanale. E’ ispirato a questo disastro bellico ed umano, il dipinto che il pittore spagnolo Pablo Picasso realizzò per rappresentare la Spagna all’Esposizione Universale del 1937 a Parigi. Oggi “La Guernica” è un manifesto universale contro la guerra e contro i suoi orrori, a favore della pace e della dignità umana. In pieno stile cubista, rappresenta il dolore di un popolo, straziato dalla guerra civile spagnola e dai bombardamenti. Una sua riproduzione è in via Allendesalazar, a Guernika, a poca distanza dalla piazza del mercato (che adesso si tiene al chiuso), dove grandi totem metallici mostrano fotografie d’epoca che testimoniano l’orrore di quel giorno.

Per visitare Mundaka, San Juan de Gaztelugatxe e Guernika in un’unica giornata, ottimizzando spostamenti e tempi, c’è Local Expert Tours, con partenze giornaliere in alta stagione. Guide preparate e disponibili, mezzi nuovi, orari comodi e programmi di visita godibili, lo rendono leader nelle escursioni da Bilbao e San Sebastian.

Info su Bilbao: www.bilbaoturismo.net


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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